giovedì 18 settembre 2008

Toto e peppino

Storica lettera dettata da Totò a Peppino, per la soubrette Dorian Gray

Sei pronto? Avanti, scrivi, incomincia:
“Signorina”…
Dove sta la signorina?Ma che, è entrata una signorina? Va’ avanti, animale, signorina è l’intestazione autonoma della lettera. “Signorina, veniamo noi con questa mia a dirvi una parola che scusate se sono poche , ma settecentomila lire a noi ci fanno specie, che quest'anno c'è stato una gran moria delle vacche, come voi ben sapete…”. Punto!… Due punti! Mah sì, fai vedere che abbondiamo, abondantis adbondandum. “Questa moneta servono a che voi vi consolate, vi consolate”, scrivi, che aspetti?Avevo capito l’insalata…Non mi far perdere il filo…”. Vi consolate dal dispiacere che avreta, che avreta, che avreta”…già, è femmina e va al femminile, “perchè dovete lasciare”.Non so…perché che?Che ne so? Perché è aggettivo qualificativo…”Perché dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo di persona che vi mandano questo perchè il giovanotto è studente che studia , che si deve prendere una laura , che deve tenere la testa al suo posto e cioè sul collo…”, punto, punto e virgola, punto e un punto e virgola.Troppa roba!Lascia fare, se no dicono che siamo provinciali, siamo tirati…”Salutandovi indistintamente, salutandovi indistinatamente…i fratelli Caponi”…apri una parente, “che siamo noi”. Hai aperto la parente? Chiudila.

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